Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".
A dicembre del 1983, Namco spedisce nelle sale giochi nipponiche – e mette in mano ad Atari per la distribuzione a stelle e strisce – Pole Position II, seguito di uno fra i giochi di guida più popolari dell'epoca. Ovviamente, il gioco vanta tutta una serie di miglioramenti e aggiunte, con un nuovo tema musicale, un impianto grafico più ricco di effetti speciali e quattro tracciati: l'originale Fuji, Test (che ricorda Indianapolis), Seaside (simile al circuito di Long Beach) e Suzuka.
A maggio dell'anno successivo, Atari piazza una conversione del gioco nella scatola del suo nuovo e fiammante Atari 7800, e ovviamente si tratta solo di una fra le tante apparizioni più o meno casalinghe che si vedranno negli anni, compresi diversi inserimenti nelle raccolte Namco Museum, dove però, probabilmente per questioni di diritti, i circuiti di Fuji e Suzuka verranno ribattezzati Namco e Wonder.
http://youtu.be/Q4WW2a4Dzyw
A dicembre del 1983 si manifesta anche il primo episodio di una serie di sparatutto che andrà poi a raggiungere il suo picco di gloria negli anni del Megadrive, con tre episodi che personalmente ho adorato, per poi spegnersi nell'anonimato con una quinta – dignitosa, via – uscita su Sega Saturn e una sesta su PlayStation 2 talmente riuscita che fino a stamattina neanche mi ricordavo della sua esistenza. Sto parlando di Thunder Force, il cui primo episodio esce su Sharp X1, per poi essere convertito su vari altri formati.
Se Thunder Force II andrà a mescolare visuale dall'alto “libera” e scrolling laterale, con la serie che, dal terzo episodio, abbraccerà definitivamente la terza via, il primo Thunder Force si basa interamente su un'esplorazione degli ambienti “free roaming”, con visuale dall'alto, movimento libero e necessità di combattere tanto i nemici in volo quanto quelli che attaccano da terra. Creatore del gioco è tale Katsunori Yoshimura, che in seguito abbandonerà Technosoft per fondare Arsys Software, ma non prima di aver contribuito alla pubblicazione di Thunder Force Construction, un editor di livelli all'epoca abbastanza avanti rispetto ai suoi tempi.
http://www.youtube.com/watch?v=OMvVrPQNvkU
Il 12 di dicembre appare su Famicom quel gioiello (not) di Donkey Kong Jr. Math, un gioco educativo legato all'apprendimento della matematica. Il tutto si basa su una rielaborazione di Donkey Kong Jr. in cui, per far punti, bisogna gironzolare per lo schermo recuperando i numeri e i simboli necessari per rispondere alle domande proposte. Fa abbastanza pietà e non è che la modalità per due giocatori migliori particolarmente la situazione. Fra l'altro, il gioco arriverà in America solo due anni dopo, come titolo di lancio del NES, e viene ancora oggi ricordato come uno fra i peggiori titoli di lancio della storia, nonostante la concorrenza di spessore non manchi di certo.
Bizzarramente, fa parte del gruppetto di giochi dell'epoca che Nintendo si diverte a tirare e ritirare fuori nelle sue varie operazioni nostalgia: ha fatto parte della raccolta di titoli NES inclusi in Animal Crossing (e OK, come curiosità, ci può stare), ma ha avuto anche il coraggio di manifestarsi sulla Virtual Console del Wii sei anni fa. Mi chiedo quanta gente possa aver realmente scucito cinque euro per metterci mano. Roba da gruppo di sostegno tutti i giovedì sera.
http://youtu.be/QC8CsVszclc
Tre giorni prima della nascita di quella disgrazia digitale, però, Tony Montana si manifesta al cinema.
http://youtu.be/7pQQHnqBa2E