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OlliOlli2 o (Le prevedibili virtù di un seguito)

OlliOlli2 o (Le prevedibili virtù di un seguito)

La cosa bella di vivere un momento in cui dei videogiochi non ti frega granché è che finisci per concentrarti di più sulle “altre cose”, sui dettagli marginali e se vogliamo anche un po’ inutili. Siccome scegliere i titoli delle recensioni mi diverte sempre un sacco, ho cominciato a pensare a che titolo dare a questa più o meno quando ho ricevuto il codice download dagli sviluppatori. Ve l’ho detto che sto attraversando un momento un po’ così. Giocando a OlliOlli2 m’è venuto più o meno in mente il titolo che ora sta lì in alto, palese rimando vagamente paraculo al Birdman che ha vinto gli Oscar. Che ci volete fare, il film m’è piaciuto… comunque, non ero pienamente convinto. Poi, come da tradizione quando recensisco seguiti, sono andato a rileggere la mia recensione del primo OlliOlli, che titolava “Tony Hawk è morto, viva OlliOlli” (titolo che tra l’altro è piaciuto un sacco a Roll7, e un po’ me ne vanto). Nella tradizionale divagazione iniziale, leggo e mi ricordo che il soprannome di Tony Hawk era Birdman. “Mi ricordo” perché ovviamente non lo sapevo neanche allora, l’avrò sicuramente letto su Wikipedia e due secondi dopo aver pubblicato la recensione me l’ero già dimenticato. E infatti mica me la ricordavo, ‘sta coincidenza. Inutile dire che, quando ho riletto quel soprannome con in mente quel titolo, ho pensato che certe sinergie sono veramente assurde e che, in fondo, quando mia madre si mette a fare la numerologa tibetana non ha mica tutti i torti di questo mondo. Insomma, direi che vi ho dato abbastanza scuse per farvi smettere di leggere e mandarvi direttamente al numero qui in fondo (sempre che non lo facciate come regola di vita). Non vi biasimo, anzi, diciamo anche che era un po’ quello il mio scopo. Ah, se solo Outcast campasse con i click!

Comunque. Come il titolo della recensione lascia intuire, OlliOlli2: Welcome to Olliwood è inevitabilmente il seguito di quella magnifica perla indipendente che all’inizio dell’anno scorso aveva riportato in auge (?) lo skating videoludico, grazie a una resa perfetta della curva d’apprendimento con cui ci si scontra per padroneggiare l’antica arte del muoversi su una tavola. OlliOlli era difficoltà, frustrazione, piacere della scoperta e successivo provare provare provare, fino al momento magico in cui il trick si chiude in maniera perfetta dopo una combo 70x e una quantità di bestemmie che Mosconi lustrami le scarpe (che nel mio caso sono un paio di Nike Koston, tanto per restare in tema). OlliOlli2 riprende tutto questo, perché sarebbe stato folle cambiarne anche solo una singola virgola, e grazie a un fine lavoro di cesello del team di sviluppo arriva sulle PlayStation 4 e PS Vita di mezzo mondo aumentando il fascino del dolore, del sacrificio videoludico e di quel successo fragoroso e scomunicante.

Le meccaniche principali e i comandi del gioco non si discostano dal modello originale, per cui tutti quelli che hanno amato il primo episodio arrivano allo skate park con un discreto callo osseo e la cazzimma propria di chi vuole dimostrare di saperci fare. Per tutti gli altri (ma non solo), OlliOlli2 rimane severo ma giusto come lo sport che rappresenta, perdonando poco e lasciando al giocatore piena responsabilità per il proprio successo, ma anche tutto il gusto pieno e asfaltato del fallimento. Per fortuna, a questo giro Roll7 ha implementato un pratico corridoio di allenamento in cui non solo, almeno virtualmente, nessuno può sentirti urlare dopo l’ennesima facciata, ma è anche possibile fare pratica con le evoluzioni vecchie e nuove.

Avete letto bene, “evoluzioni vecchie e nuove”: sebbene OlliOlli2 sia un esempio perfetto del more of the same che piace, i contenuti del Trickzionario sono stati aggiornati con nuovi salti e altre preziose aggiunte, trasportate dalla realtà fino ai nostri pollici per permetterci di chiudere un livello col più alto punteggio possibile. Non è quindi un caso se la novità più significativa di OlliOlli2 è l’introduzione dei manual, ovvero le “impennate”, che nell’economia del gioco sono fondamentali per atterrare dopo numerosi trick senza arrestare il contatore della combo. Oltre ai manual e all’introduzione “ufficiale” del concetto di combo, Roll7 ha introdotto anche i grind switches, ovvero la possibilità (previo “atterraggio” perfetto) di cambiare tipo di grind nel bel mezzo della strisciata sul tubo. Se il primo OlliOlli presentava alcuni livelli che si potevano superare in un unico, lungo piano sequenza trick (indipendentemente dal fatto che i veri pro ci riescono ovunque), in Welcome to Olliwood lo stile non-stop/no-landing diventa quindi fondamentale se si vuole arrivare al traguardo con un punteggio più che rispettabile. Ovviamente, ricordandosi che oggi come allora è essenziale fare tutto con il giusto tempismo, cercando sempre la perfezione nell’evoluzione e nell’atterraggio/manual/grind.

In questo senso, va ovviamente sottolineato il grandissimo lavoro in termini di level design: se già il primo capitolo era una vera chicca di sadismo, OlliOlli2 continua la tradizione introducendo una vagonata di nuovi elementi, pensati per mettere alla prova le oberate membra virtuali del nostro alter ego. Dislivelli ondivaghi, rampe pirotecniche da imbroccare (anche qui) col giusto tempismo e diversi strati di superfici grindabili messi uno sopra l’altro, appositamente per confondervi, farvi prendere la rampa sbagliata, capicollare, “morire” e bestemmiare. Senza contare che, spesso e volentieri, i livelli offrono due strade percorribili, moltiplicando esponenzialmente le possibilità di approccio e le cose da fare per i completisti. Lo studio del percorso, a costo di un po’ di sano trial and error, è dunque fondamentale se si vuole terminare il livello e uscire vincitori dalle cinque sfide che li accompagnano, ma per fortuna ritorna anche qui la possibilità di riavviare immediatamente il quadro in qualsiasi momento, così da non intaccare troppo la pazienza del giocatore.

Perché sì, diciamoci la verità, non sempre OlliOlli2 è divertente in senso stretto. Completare una delle cinque sfide (ma volendo anche arrivare alla fine di un livello) può richiedere più di qualche tentativo e un po’ di voglia di tirare il pad dalla finestra, inevitabilmente, monta sulla schiena come fosse il fantasma di uno skater del passato che sottolinea quanto stiamo sbagliando tutto. Tuttavia, l’enorme pregio di OlliOlli2 è che l’ultima sbroccata rimane sempre governata dalla sensazione che, in fondo, il percorso giusto “stia entrando” a forza di facciate, e che il prossimo tentativo sarà quello buono. E alla fine, quando riesci a ottenere quello che volevi, il successo ripaga nettamente ogni “sacrificio” speso per arrivare fino a lì. Un livello dopo l’altro, obiettivo dopo obiettivo, si finisce presto in un vortice slegato dallo spazio-tempo, in cui “ancora una partita” si trasforma in quattro ore di ammorbanti fallimenti e inebrianti successi. Ed è qualcosa di straordinario, che raramente accade nei videogiochi moderni.

Senza contare che, oltre ai cinquanta livelli Amateur e ai cinquanta livelli Pro con le loro duecentocinquanta sfide, OlliOlli2: Welcome to Olliwood vede il ritorno del Daily Grind, della Spots Mode (resa ancor più affascinante e bastarda dai nuovi trick e dal nuovo metodo di combo “seamless”) e la modalità RAD, che viene sbloccata una volta completata l’ardua impresa di aver superato tutte le sfide Amateur e Pro. Inoltre, Roll7 ha già annunciato che post-lancio arriverà Combo Rush, una nuova modalità per il multiplayer locale in split screen che supporterà fino a quattro giocatori contemporaneamente. Insomma, c’è di che trarre soddisfazioni, anche in compagnia.

Prima di chiudere, bisogna citare sicuramente il comparto tecnico. Rispetto al predecessore, OlliOlli2 si presenta con una veste grafica che abbandona la pseudo-pixel art per abbracciare uno stile visivo più morbido, disegnato e animato a mano. Per quanto si possa discutere sul fascino e la bontà senza tempo della vecchia scuola, la scelta di Roll7 in questo caso è stata assolutamente vincente: l’impavido skater senza nome, così come tutte le cinque nuove ambientazioni a tema Hollywood e i dettagli di contorno, sono assolutamente splendidi da vedere, tanto in foto quanto in movimento. Le animazioni sono burrose, i colori sempre brillanti, e ogni livello nasconde qualche chicca che lo rende più vivo e sorprendente, anche al di là dello straordinario e ispiratissimo level design di cui sopra. Inoltre, bisogna sicuramente aggiungere che, laddove OlliOlli sembrava soffrire saltuariamente di atterraggi non precisissimi (niente che rompesse il gioco), Welcome to Olliwood mi è sembrato sempre preciso e puntuale, “smooth” almeno quanto lo stile visivo che lo accompagna. E poi, santo cielo, la colonna sonora è una vera bomba elettronica super-contaminata, con bassi impertinenti e ritmi clamorosamente perfetti. Roba che rimette in pace col mondo nonostante la carogna incipiente.

Insomma, OlliOlli2: Welcome to Olliwood è il seguito perfetto, il more of the same che migliora la formula originale e ne espande gli straordinari concetti chiave, proponendo un gioco assolutamente imperdibile tanto per i fan quanto per quei nuovi arrivati che, rigorosamente armati di pazienza, sanno che il successo è più gratificante quando ottenerlo sembrava impossibile.

Ho giocato OlliOlli2: Welcome to Olliwood, come dicevo, grazie a un codice inviatomi dallo sviluppatore. OlliOlli2 è disponibile in esclusiva per PlayStation 4 e PlayStation Vita, in cross-buy e con tanto di cross-save per gli abbonati PlayStation Plus. Tra l'altro, sempre per gli abbonati PlayStation Plus, il gioco è incluso nella Instant Game Collection di marzo. La bella vita. Ho completato la serie di livelli Amateur, cinquestellandone molti e sbloccando la relativa versione Pro. Ho giocato circa la metà dei livelli Pro disponibili e ho capito che sbloccare la modalità RAD sarà un bagno di sangue. Onestamente non ho idea del tempo che ho passato a giocare, ma se può esservi d’aiuto, ogni volta che mi mettevo pad alla mano mi rendevo conto di quanto il passare del tempo sia relativo, ché prima erano le 21 e adesso è mezzanotte e venti e dovevo andare a dormire una mezz’oretta fa oddio oddio domani chi si sveglia. Bene così.

Voto: 9

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