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I nuovi Star Wars sono una boccata di aria buona, viva i nuovi Star Wars

I nuovi Star Wars sono una boccata di aria buona, viva i nuovi Star Wars

Che belli, i nuovi Star Wars! E potremmo anche finire qui, no? Un sacco di gente sta già sputando sullo schermo, in questo momento. No, davvero, la trilogia classica di Star Wars è là, bellissima, iconica, vecchia maniera, giustissimo. Poi c’è la trilogia prequel. Dove La Minaccia Fantasma è un film per bambini da sabato pomeriggio. L’attacco dei cloni è un mix di scene di transizione dei film porno, quella tra una scena di sesso e l’altra (ma più noioso), con una parte finale nell’arena che è un po’ un esercizio di stile (sì, di After Effect). La vendetta dei Sith cattura con tutta la discesa definitiva nell’abisso di Anakin Skywalker (“Noooooooouuuu”) e qualche tocco di classe in più, ma dire che da solo risolleva tutta la trilogia... ugh. Ma non chiedetelo a me, andate a leggere Peduzzi che fa l’avvocato del Diavolo, se proprio volete cercare del bello là dentro.

Poi, oh, io me li guardo tutti volentieri eh, ci mancherebbe. Oddio, forse l’Attacco dei Cloni, davvero, no. Però questa cosa che la Trilogia Sequel (ormai la chiamano tutti così) è la morte fatta pellicola non vi sembra esagerata? Datevi una calmata.

Nel 2015, succede che Star Wars torna per la seconda volta a tuonare nei cinema. La saga, intendo. Sono passati meno anni che quelli trascorsi da Il Ritorno dello Jedi a La Minaccia Fantasma. Là erano una quindicina, qui meno di dieci, ma insomma. George Lucas non segue il progetto, ha venduto tutto a Disney. A dirigere il nuovo film, Star Wars Ep.VII - Il Risveglio della Forza, è J.J.Abrams, che a suon di strizzatine d’occhio verso i fan, sembra quasi girare un remake di Episodio IV. Giustissimo così. Star Wars sono più di quarant’anni che ci sta raccontando sempre la stessa cosa. Ma ci sono anche idee nuove, interessanti, un nemico molto ben sviluppato.

Come? Darth Vader era meglio? OK, ma mica è una gara. Quello ha anche avuto sei film, per diventare una leggenda. Qui abbiamo Kylo Ren, un bel po’ fanatico proprio di Vader, di sicuro più sfaccettato del suo idolo, che prima che gli si dedicasse una trilogia intera di origini, era un po’ un cattivone tout-court. Bona. Stacce. C’è anche Harrison Ford anziano che brontola, e già vale almeno due visioni al cinema.

Tre nuovi protagonisti, su cui ovviamente spicca Rey, una bellissima Daisy Ridley, che è pure molto brava. Episodio VII è un buonissimo film, un prodotto pensato per i vecchi demmè che rivolevano la magia dei primi Star Wars (e ditemi che manca, dai. Quel sapore di fiaba giocattolosa) e allo stesso tempo attirare al cinema un sacco di neofiti, di bambini, pure, che magari nemmeno li hanno visti, i film precedenti.

C’è poi la storia degli spin-off. Perché mica è arrivato Episodio VIII, l’anno dopo. No. La scelta di Disney è stata quella di alternare episodi classici a sotto-capitoli della saga che approfondiscono momenti precisi della macro-trama. Il primo è arrivato quindi nel 2016: Rogue One - A Star Wars Story. Si posiziona tra Episodio III ed Episodio IV, raccontandoci dei famosi piani della Morte Nera recuperati da una squadra di ribelli. Riferimenti nerd per i fan a sacchettate, un’atmosfera super classica e un’anima da film di guerra. I protagonisti non sono memorabili, a mio avviso, ma l’accoglienza del pubblico mi è parsa forse la migliore di tutto il nuovo corso di film, probabilmente perché si è mosso in una zona super sicura.

Arriviamo al 2017, con le feste natalizie che hanno visto il pubblico di Star Wars dividersi come mai prima era successo. Episodio VIII - Gli Ultimi Jedi, diretto da Rian Johnson, fa incazzare molti. Boh, a me è piaciuto. Ha avuto il coraggio di stabilire nuove regole per quel che riguarda il funzionamento della forza, si è preso gioco di quelli che vivono facendo teorie e togliendo qualsiasi passato da predestinata a Rey, tra l’altro facendo fuori un cattivone palesemente nato come fantoccio. Sì, c’è la sequenza di Leia Superman, e OK. E anche una sequenza ad un casinò spaziale che, se fosse stata tagliata, il ritmo sarebbe decollato alla grande. Però Gli Ultimi Jedi è un buon film, che chiude il personaggio di Luke Skywalker in modo eccelso, che tira fuori uno Yoda in formissima, che ci ricorda che stiamo giocando con le spadine laser, non vale la pena morire dietro alla logica. Un film che mette i semi per un confronto finale in arrivo con il nono episodio e persino per un futuro remoto (piccoli Jedi crescono!).

Questo è il punto in cui Disney fa un po’ la matta. Il secondo spin-off ha avuto una gestazione problematica: iniziato da Phil Lord e Christopher Miller, viene concluso da Ron Howard (va detto che tutti i film di questa nuova gestione hanno avuto problemi simili, chi più, chi meno. O, meglio, tutti tranne, pensa un po’ proprio il polarizzante Gli ultimi jedi). Si vocifera che il protagonista abbia bisogno di un coach per recitare e insomma, le premesse paiono terribili. La Casa di Topolino lo butta fuori sì nel 2018, ma in primavera, meno di sei mesi dopo Episodio VIII, col pubblico che ancora si sta scannando a riguardo. Forse anche per testare che effetto fanno diversi Star Wars di fila, a mò di universo cinematografico Marvel. Solo - A Star Wars Story, ci racconta letteralmente la giovinezza di Han Solo, interpretato da Alden Ehrenreich (in cui non credeva nessuno, me compreso, e invece sì è rivelato un convincente Han). E io l’ho veramente adorato, sta nella mia top 3 degli Star Wars, sotto Episodio V e IV. Un heist movie, ma anche un western e perché no, un film di pirati. Un connubio di generi per una pellicola avventurosa che sì, mette di fatto in fila una serie di citazioni storiche, piazzate in bocca a Harrison Ford nella prima trilogia e qui rese tangibili. C’è chi dice che dovessero restare solo frasette e mezze leggende, ma io dico che hanno saputo sfruttarle a dovere. Però il film floppa alla grande, Disney blocca gli spin-off futuri e tira i remi in barca. Dopo Episodio IX, pausa. Di un paio d’anni, solo, ma pausa.

E ora stiamo aspettando Star Wars Ep.IX - L’ascesa di Skywalker, che chissà chi sarà lo Skywalker. J.J.Abrams torna all regia ma promette che non correggerà il tiro di Episodio VIII. Gli crediamo? Le origini di Rey cambieranno? Kylo Ren si redimerà? E Palpatine che c’entra, in tutto ciò? Sì, perché tornerà. Forse fisicamente, forse solo come eminenza grigia, come voce nella testa di qualcuno. Di sicuro, nel film l’attore Ian McDiarmid, che lo interpreta, lo vedremo. E ci hanno detto che questo chiuderà la trilogia sequel ma è anche il gran finale di tutta l’ennalogia, ora divenuta la Skywalker Saga. Io sono fiducioso, il nuovo corso mi è piaciuto e trovo che Disney abbia fatto un ottimo lavoro di svecchiamento, di semplificazione, anche, dopo che Lucas aveva aggiunto troppi strati a una torta che non ne aveva bisogno. Se odiate tutto ciò, ci sta, ne avete il diritto. Ma respirate, rilassatevi e magari riguardatevi tutta la saga tra un po’, potreste cambiare idea. Comunque non ci crede nessuno che non sarete in sala a guardarvi Episodio IX.

Questo articolo fa parte della Cover Story dedicata a Star Wars, che potete trovare riassunta a questo indirizzo.

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