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Tekken 7: Tamar c’ha nullo amato pestar perdona

Tekken 7: Tamar c’ha nullo amato pestar perdona

Dal 1996 a oggi, sono passati ventun anni e questo significa che finalmente Tekken può bere superalcolici. Oppure, perché no, anche che la saga ha resistito negli anni a interruzioni o reboot e ancora si regge bene in piedi dopo tutto questo tempo, di fatto mantenendo più o meno lo spirito del primo capitolo uscito su PS1. Solita regola: per cambiare tutto nulla deve cambiare davvero. C'è ancora Paul col suo super pugno, non ha avuto sempre la solita sequenza di tasti da premere e non ha mai tolto lo stesso ammontare di energia all'avversario, ma da vent'anni e oltre è lì, granitico pronto a rompere parecchi musi. E, tra un caricamento e l'altro, la saga si "vanta" ancora di assegnare un tasto a ogni parte del corpo: pugno sinistro (quadrato), pugno destro (triangolo), calcio sinistro (cerchio), calcio destro (croce, come dice Ualone).

Piccola digressione: non sono affatto sicuro che siano davvero destro e sinistro i tasti che ho elencato. Cioè, so che sono i calci e i pugni (quadrato/triangolo la parte alta del corpo e croce/cerchio la bassa) ma mica mi ricordo se effettivamente ho azzeccato la destra e la sinistra. E nemmeno andrò a controllare, voglio essere onesto con chi mi legge, perché tanto non fa differenza. Vi confesso anche che non ho mai capito davvero se valga la pena di vantarsi di assegnare ogni tasto a una parte del corpo, ma questo aspetto simulativo (in una saga che lo è stata per cinque minuti al massimo, simulativa) a Katsuhiro Harada è sempre piaciuto tantissimo, e lui è il director totale globale dell'universo di Tekken. della Fine digressione.

Chi, secondo voi, è il director della serie in questa foto? Un indizio: è una delle tre figure davanti all'auto.

Torniamo quindi a Tekken 7, che è stato preceduto da sei capitoli (ma va?), qualche conversione portatile (ricordiamo Tekken 5: Dark Resurrection per PSP, uno fra i migliori capitoli della serie) e un paio di spin-off (la serie di Tekken Tag, veri e propri "Dream Match", capitoli di una saga dove la trama che fa da sfondo a tutto non prosegue e ce n'è una "fittizia"); insomm,a un bel po' di predecessori a cui far fronte lì ha, questo episodio del Tornei del Pugno D'Acciaio.

Con la sua uscita nelle sale giochi giapponesi, aveva creato altissime aspettative per svariati fattori: sarebbe stato il primo Tekken per le console di nuova generazione, nonché il primo a sbarcare su PC (perlomeno ufficialmente, chiaro). Chiude il cerchio la cosa più importante (per chi vi scrive), ovvero la promessa di chiudere la lunga faida della famiglia Mishima, specificamente quella di Kazuya Mishima, "protagonista" del primo Tekken e sempre presente bene o male nella saga (mancava all'appello in Tekken 3 perché ritenuto morto e invece SORPRESA!) e Heihachi Mishima, suo vecchio padre e grande cattivone della saga tutta (lui non si è fatto mancare nessun capitolo). Già, pare strano ma dopo 20 anni (che mi sono sparato tutti perché ero bimbetto settenne quando uscì il primo), non riesco a non pensare alla gigantesca trama telenovelistica della serie prima di tutto, prima del gameplay stesso che, diciamocelo, in un picchiaduro rappresenta la cosa primaria.

Ora, non starò qui a farvi un riassunto di vent'anni di Beautiful, ci mancherebbe, anche perché Namco ha pensato bene di infarcire le gallette di riassunti dei vecchi capitoli, con tanto di filmati originali di tutti i lottatori. Non basta? Nella campagna principale sono presenti flashback anche giocabili di un po' tutta la lunga storia degli alterchi fra padre e figlio (e nipote! E secondo figlio! E... ), iniziati quando Heihachi decise un giorno di gettare un giovanissimo Kazuya giù da una rupe perché "Vediamo se è abbastanza forte per sopravvivere". E qui scopriremo che c'era molto più di quel che si pensava, dietro a quel gesto.

Salutame 'a soreta. Ma Kazuya, ahimè, era figlio unico.

Le aspettative quindi, sono state ripagate? Sì, dai. Se dovessi consigliare un Tekken, andrei di sicuro con questo settimo episodio, che sopperisce ai vari problemi del sesto su PlayStation 3 e alleggerisce un po' del caos che proponeva Tekken Tag Tournament 2, bellissimo ma sicuramente poco abbordabile per un neofita. Le combo e le mosse dei personaggi (una trentina) sono varie e il sistema di combattimento permette di concatenare sequenze di attacchi parecchio fantasiosi. Inoltre, per la prima volta, sono presenti quelle che sono in fin dei conti le "super mosse" dei classici picchiaduro 2D, qui chiamate Rage Art perché attivabili quando si è in Rage Mode (ovvero quando la barra della vita è quasi a zero). Con la pressione anche di un solo tasto si possono ribaltare quindi le cose, togliendo quasi metà vita all'avversario tramite un potente attacco che sembra uscito da Street Fighter... sarà forse che si volevano far combattere i personaggi ad armi pari contro Akuma? Eh sì, perché questo capitolo di Tekken ha come ospite il demone di Street Fighter, che ha pure un ruolo primario nella storia! Ma non voglio rivelarvi nulla, se non che è utilizzabile assieme agli altri lottatori e ha una sua barra personalizzata, da far crescere a suon di pugni per scatenare le super che lo hanno reso famoso nella saga Capcom.

I personaggi sono piuttosto bilanciati, al di là di alcuni attacchi dei nuovi lottatori che hanno lasciato qualche fan interdetto (cercate Lucky Chloe su YouTube!), e le famose juggle sono quelle di sempre: se un avversario riesce a lanciarvi in aria, potrebbe tenervici parecchio a suon di combo; è qualcosa che da molti è visto come il male assoluto, ma io sono del partito del "Se impari a uscirne e a sfruttarlo a dovere ti diverti parecchio". È qualcosa che probabilmente Tekken non si scrollerà mai di dosso, quindi, se siete hater convinti della saga, dubito che questo settimo capitolo vi farà ricredere.

Vola con quanto fiato hai in gola, il pugno t'innamora, col pugno... vola!

Analizziamo quindi cosa offre il gioco nella sua totalità: a ben guardare, non così tante modalità, preferendo forse puntare alle cose essenziali e fare bene quelle, riuscendoci sempre, o quasi. Il menù principale, anche lui semplicissimo, ci aiuta dividendo il tutto in tre macromodalità: la Storia Mishima, che è la campagna principale, e le sezioni Offline e Online. Partiamo dalla campagna, quindi, divisa in quindici capitoli (contando prologo e capitolo extra) che portano avanti i discorsi lasciati in sospeso da Tekken 6, con un mondo sull'orlo del caos per la vera e propria guerra portata avanti dalla Mishima Zaibatsu e la G Corporation, capitanate da Jin Kazama (dopo averla rubata al nonno) la prima e da suo padre Kazuya la seconda. La situazione vede però un Jin scomparso dopo gli eventi del sesto capitolo e un Heihachi che non ha nessuna intenzione di farsi da parte, dato che i vecchi giapponesi, se vogliono, rompono i coglioni più di quelli occidentali. Quello che quindi i giocatori si troveranno davanti con la Storia Mishima è un vero e proprio film di due ore e passa con intermezzi giocabili (praticamente solo scontri uno contro uno e, qua e là, qualche piccola rissa o quick time event), che si premura di chiudere un po' di storyline e mettere la parola fine alla faida ventennale.

Ci riesce? Ci riesce, non dico altro, ovviamente lasciando aperto lo spiraglio (anzi proprio la porta) per un Tekken 8 pieno di conti ancora da regolare, ma la sensazione di chiusura di un grande libro c'è eccome. Da contorno al piatto forte ci sono le Storie Personaggio, che raccontano cosa succede ai personaggi secondari del gioco durante gli avvenimenti della trama principale. Ecco, queste storie sono quelle che mi hanno più deluso: i personaggi vengono trattati quasi tutti frettolosamente, qualche riga presenta la loro storia (anch'essa che prosegue in molti casi dai capitoli passati), segue un incontro con un avversario dedicato e dopo due round arriva un filmato di chiusura breve (e nemmeno in grafica computerizzata). Insomma, un po' di amaro in bocca, dopo la campagna di Tekken 6 che quasi esagerava, col suo mappamondo con tanto di livelli a mo' di picchiaduro a scorrimento e le storie dei personaggi narrate con immagini, scritte e filmati finali curati e con una CG davvero, davvero buona. Forse, in questa settima incarnazione "canonica" della saga, Harada e company si sono concentrati "troppo" sul piatto principale, lasciando un po' da parte le portate secondarie. Nel complesso, però, il pranzo soddisfa e sperando in qualche futuro accorgimento, comunque questo Tekken vi lascerà ai titoli di coda con un mezzo sorriso e una lacrimuccia, se da anni seguite le avventure di questi scappati di casa che si servono dai sarti più strambi del mondo.

Un po' lista della spesa, come menù, ma non sono forse utili e funzionali le liste della spesa? E questa non potete nemmeno dimenticarla a casa.

Le modalità offline sono la parte forse più spoglia: c'è l'arcade, che è stato messo giusto per completezza e permette di vivere l'esperienza da sala giochi, con una serie di incontri e il boss finale, senza premi particolari o altro. Abbiamo poi il classico versus in locale, il practice mode (molto personalizzabile anche per l'I.A. avversaria) e la Battaglia Tesoro, la modalità a cui giocherete senz'altro di più tra quelle non connesse alla grande rete: una serie infinita di incontri che vi permetterà, una volta scelto un personaggio, di farlo salire di grado man mano che proseguirete (le vittorie consecutive, ovviamente, aiutano) e di guadagnare monete e accessori/look con cui personalizzare i vari lottatori. Ecco, sul fronte della personalizzazione Tekken 7 offre una miriade di oggetti. Se siete collezionisti compulsivi, saranno necessarie tonnellate di ore di gioco per acquistare tutto, compresi filmati e artwork nella sezione Galleria.

La modalità Online presenta infine le classiche Battaglie Classificate con cui salire di livello (il vostro grado offline quando vi collegherete con conta, dovrete sudarvelo affrontando gente vera), partite amichevoli senza vere ricompense e la possibilità di creare tornei con parecchi soldi in palio. In questa prima settimana, i server della versione console hanno sofferto parecchio, con un matchmaking difficoltoso e per alcuni addirittura impossibile da far funzionare, ma Namco sta indagando e (si spera) le cose dovrebbero risolversi presto. Personalmente, sono comunque riuscito ad affrontare un po' di incontri, e quando riuscivo a combattere non c'era il minimo lag (e ho una 20 mega, niente roba esagerata), segno che il problema è proprio insito nei server di gioco.

Qualunque sia la vostra connessione, se online trovate uno che spamma con Lucky Chloe, l'irritazione potrà solo moltiplicarsi per il numero di frasette sceme che il suddetto personaggio vi dirà alla fine di ogni incontro perso.

Tekken 7 è tutto sommato "soltanto" questo, ma non è un male, è quello che serve per divertirsi e le cose che ci sono funzionano a dovere (riguardo all'online, un consiglio: se proprio non vi fa combattere, aspettate nelle lobby lasciando che siano gli altri a sfidarvi e dovrebbe funzionare). Del resto, siamo al primo Tekken per l'attuale gen e, come già detto, il primo con un nuovo motore grafico (il gioco gira su Unreal Engine 4): un po' di rodaggio è forse necessario, motivo per il qualche qualche lottatore è rimasto a casa (Lei, su tutti, è quello che fa gridare il popolo del web che chiede a gran voce aggiunte tramite DLC). Da qui a fine anno, comunque, arriveranno aggiornamenti sia gratis che a pagamento, tra i quali due nuovi personaggi non ancora annunciati ma che a detta di Namco appartengono, come Akuma, a serie fuori dall'universo di Tekken (sembra che uno verrà deciso anche ascoltando il giudizio popolare). Dovrebbero farsi strada nei mesi anche altre modalità (si vocifera di Tekken Bowling, modalità sempre amata dai fan), costumi... insomma, chi vivrà vedrà. Per ora godiamoci le mazzate che Tekken 7 offre, con quel senso di fisicità che per me non ha eguali, meno raffinato di altri picchiaduro ma sempre divertente, "genuino" e... tamarro. Mamma mia, che tamarro che è Tekken, ogni volta più della precedente.

Get ready for the next battle!

Namco Bandai Italia ci ha inviato un codice download ma io ho giocato a Tekken 7, nella sua versione PS4 (che - drammi online a parte - è ottima in tutto, pur non raggiungendo certe vette che le schede video dei PC possono far conquistare, da quel che leggo e vedo in giro), acquistandolo il giorno di lancio nella sua versione Deluxe (che comprende il season pass e l'accesso anticipato alla lottatrice Eliza, disponibile per tutti gli altri a un mese esatto dal lancio). Ho totalizzato circa una quindicina di ore, poco meno di un terzo delle quali per completare la storia principale e i capitoli dei personaggi e il resto tra battaglie offline (quasi esclusivamente Battaglia del Tesoro) e online (ho provato tutte le modalità, concentrandomi sulle battaglie classificate). Ho platinato il gioco in un paio di giorni: farà piacere sapere ai collezionisti di trofei/obiettivi che, anche solo provando un po' tutto, non sarà difficile completarli. Ovviamente, da qui ai prossimi aggiornamenti le occasioni per menare le mani non finiscono e sto già vestendo i personaggi come degli imbecilli per sfoggiare i look più assurdi online. Il gioco è disponibile anche su PC e Xbox One. Ah, come al solito, se acquistate Tekken 7 su Amazon passando dai nostri link, ci fate ricevere una piccola percentuale di quanto spendete, senza sovrapprezzi per voi. Potete farlo su Amazon Italia a questo indirizzo qui o su Amazon UK a quest'altro indirizzo qua.

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