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Boardcast #2 - Scatenate la fantasia, c'è Dixit

Boardcast è la nostra rubrica dedicata al mondo dei board game. Ogni settimana vi raccontiamo un gioco diverso, parlando anche di eventuali versioni digitali e condendo il tutto con approfondimenti e notizie per curiosi e appassionati. Dixit, di Jean-Louis Roubira, è uno di quei boardgame che è un piacere giocare anche se di giochi da tavolo o di card game non ve ne può importare di meno. È uno di quei boardgame, per contro, che lasciano spiazzati molti giocatori scafati. Perché per giocare a Dixit occorre una cosa fondamentale: la fantasia. Lasciate a casa quindi le vostre manie da “power player”, se davvero volete divertirvi con questo gioco.

Vincitore dello Spiele des Jahres del 2010, Dixit è un "gioco non gioco", se vogliamo. Ma come funziona? Innanzi tutto abbiamo un mazzo con 84 bellissime carte illustrate di formato “tarocco” (non nel senso di fregatura, nel senso che sono carte grandi, come quelle dei tarocchi), tutte evocative e poetiche, un tabellone segna punti, dei segnalini giocatore e delle tessere (numerate da uno a sei) per il voto. Di cui vi spiegherò tra poco. Ogni giocatore ha in mano 6 carte e da 3 a 6 segnalini voto. Dixit copre infatti, come è facile intuire, da 3 a 6 giocatori, anche se gira meglio da 4 giocatori in poi.

Una persona, a turno, interpreta il Narratore, sceglie una carta dalla propria mano e pronuncia una parola o una frase che quella carta gli evoca. Gli altri giocatori scelgono dalla propria mano la carta che più si avvicina a quella descrizione. Le carte vengono così mischiate e messe al centro del tavolo (quella del Narratore assieme a quella degli avversari). Le carte vengono scoperte e i giocatori scelgono, segretamente utilizzando il segnalino voto, quale secondo loro è la carta del Narratore. Se tutti i giocatori hanno trovato la carta del Narratore, o se nessuno l’ha individuata, il Narratore non riceve alcun punto e gli altri ricevono due punti a testa. L’abilità del Narratore infatti sta proprio nel cercare di rendere identificabile ma non troppo la carta agli avversari! In tutti gli altri casi, chi ha indovinato la carta del Narratore e il Narratore stesso ricevono 3 punti ciascuno. Infine ogni giocatore, eccetto il Narratore, guadagna 1 punto per ogni voto che la propria carta ha ricevuto (significa che è stato molto bravo ad interpretare la frase del narratore. Ed ha anche avuto una discreta botta di culo fortuna, diciamolo).

Come dicevamo, Dixit è un gioco non gioco. È difficile da inquadrare nelle sue meccaniche di base, perché di fatto coniuga l’elemento party game con quello del Gioco di Ruolo o, meglio, del gioco di narrativa e del card game. Per questo è un prodotto vincente. Potrete osservare giocatori indefessi e semplici “niubbi” mentre inanellano partite una dietro l’altra neanche fossero ciliege. E difatti Dixit ha una linea editoriale di tutto rispetto: due espansioni, una seconda (Dixit Odissey) e una terza (Dixit Journey) riedizione e uno “spin-off” (Dixit Jinx).

La prima espansione (chiamata, in maniera molto originale, Dixit 2) prevede 84 nuove carte e può essere usata sia da sola che mischiando le carte a quelle di Dixit. La scatola non contiene il tabellone segna punti né i segnalini giocatore o i token per il voto, ed è anzi una piccola scatola di carte, cosa che ne abbassa considerevolmente il prezzo. La seconda espansione (Dixit 3), che sarà disponibile da questo autunno, segue anch’essa la stessa filosofia con ulteriori 84 carte. Quest’ultima è stata illustrata da un altro talentuoso artista, Xavier Collette.

Dixit Odissey è invece sia un gioco "stand alone" che un’espansione per il Dixit base e, se accoppiato a quest’ultimo, riesce a portare il numero massimo di giocatori da 6 a 12, diventando così un confusionario ma divertente party game da imbucare alle feste degli amici, specie se non giocatori. Le illustrazioni provengono sempre dalla bellissima e surrealista mano di Marie Cardouat, affiancata da un altro bravissimo illustratore, Pierô, alias Pierre Lechevalier.

Infine, disponibile dal prossimo luglio, Jean-Louis Roubira ha creato un’ulteriore versione del gioco, Dixit Journey. Pensata originariamente con la stessa filosofia di Odissey, sarà commercializzato in Europa, invece, come Dixit 2 e Dixit 3: solo carte senza tabellone, segnalini e tessere voto, il che ne abbatte notevolmente i costi. Con Journey tornano anche le illustrazioni di Xavier Collette.

Dixit Jinx, noto anche cone "il Dixit Spurio" è Dixit... al contrario. Più o meno. Da tre a 6 giocatori, Dixit Jinks prevede 71 carte dal formato quadrato, double-face (come i piumini anni Ottanta) e 9 carte posizione. L’autore di Dixit Jinx è Josep M. Allué, mentre l’illustratore è Dominique Ehrhard. Durante il gioco vengono messe sul tavolo 9 carte in un quadrato 3x3. Il giocatore di turno pesca una carta posizione che gli segnala l’immagine, tra le nove, che deve far indovinare. A questo punto deve dire una parola, una frase, cantare una canzone o anche mimare qualcosa che indichi tale carta agli avversari, proprio come in Dixit. A differenza di quanto accade in Dixit, però, i giocatori non votano, ma devono cercare di indicare la giusta carta, mettendoci un dito sopra, prima degli altri partecipanti. Se due giocatori indicano la stessa carta, se ne appropria il primo che dice “JINX!!!”. Ovviamente, la carta potrebbe anche essere quella sbagliata. Ma, nel caso in cui fosse giusta, chi si aggiudica la vittoria si prende la carta e la mette davanti a sé. Ogni carta indicata prima di quella di altri giocatori, va invece al giocatore di turno. Alla fine della partita le carte vinte formano il monte di punti vittoria. Se nessuno indovina la carta giusta, il giocatore di turno resta anche qui a bocca asciutta, proprio come il Narratore del gioco originale.

In conclusione, possiamo dire che Dixit ha veramente una bella linea editoriale ed è un gioco longevo sempre presente alle fiere e nelle convention degli appassionati. Tuttavia si tratta di un gioco non per tutti: occorre avere una spiccata fantasia, ma soprattutto la consapevolezza che mai come in questo caso l'importante non è vincere, ma partecipare.

La serie di Dixit è distribuita in versione italiana da Asterion Press, con prezzi che variano dai 15 euro di Dixit Jinx ai 29 euro di Dixit e Dixit Odyssey.

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