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La co-op "a voce" di Tick Tock: A Tale For Two

La co-op "a voce" di Tick Tock: A Tale For Two

C'era un tempo in cui il multiplayer e, quindi, le varie modalità cooperative erano un divertimento da camerette o da salotto. Tutti i giocatori erano nello stesso luogo fisico, con i controller attaccati alla stessa console/computer (o a più di una, se connessi in LAN) e via di risate, pernacchie e prese in giro. Poi è arrivato l'online ed è cambiato quasi tutto: cuffia, microfono, connessione a banda larga e via, anche qui con risate, pernacchie e prese in giro, ma il tutto a distanza di millemila chilometri (e, se permettete, con molta meno goduria).

Tick Tock: A Tale for Two, però, propone un modello di cooperazione che sinceramente non avevo mai visto prima: a voce. La bizzarra idea che è venuta in mente a Other Tales Interactive è che non c'è bisogno di una connessione tecnologica tra i device che si utilizzano per giocare a Tick Tock, ma tutto si basa sull'interazione a voce tra i due giocatori, che si devono aiutare a vicenda raccontandosi cosa vedono su schermo.

Ma andiamo con ordine: Tick Tock: A Tale for Two è un'avventura grafica che ricorda in parte Year Walk e sarà disponibile nel primo trimestre del 2019 su Android, iOS, PC e Switch. Ho potuto provarlo grazie a dei codici per l’accesso anticipato alla open beta che, se non ci sono stati intoppi, è disponibile per tutti a partire da oggi, 10 dicembre (potete trovare tutte le informazioni del caso tramite Discord).

Una volta fatto partire il gioco, che deve essere installato su due device differenti, quali siano non importa, ogni partecipante deve scegliere se essere il Giocatore Uno o il Giocatore Due. Dopodiché, ci vengono presentati a schermo una serie di indizi e, dato che non dobbiamo guardare lo schermo dell'altro giocatore, iniziamo a raccontargli cosa stiamo vedendo e ci accorgiamo presto che noi e lui vediamo cose simili ma complementari.

Per esempio, il primo enigma consiste nel regolare un orologio all'ora giusta. Peccato che l'ora corretta sia nell'indizio del giocatore uno, ma una postilla che dice di posticipare l’appuntamento di un'ora e mezza sia nella schermata del secondo giocatore. Quindi, l'unico modo per azzeccare l'ora giusta prevede che i due giocatori si raccontino cosa vedono e collaborino per arrivare alla soluzione.

Un altro enigma si basa su una serie di frasi che hanno solo l'incipit nell'avventura del primo giocatore e la conclusione in quella del secondo. Anche qui, bisogna leggere le varie frasi e capire come combinarle, in modo da scoprire un pezzo di mappa necessario per un altro puzzle. Anche quest'ultima parte, una mappa di cui uno ha una parte e l'altro ha l'altra, serve per far muovere un trenino in un percorso prestabilito formato da una griglia, dovendo comunicare le direzioni tipo "uno spazio a destra e due in alto".

L'idea, di per se, è abbastanza geniale: nessuna connessione di rete richiesta, niente di niente, solo scegliere Giocatore uno e Giocatore due e sentirsi dal vivo, per telefono, come si vuole, ma a voce.

Il design del gioco ricorda appunto quel sottogenere di avventure per dispositivi mobili molto stilose e disegnate a mano. Anche l'aspetto sonoro è molto curato e azzeccato. Il gameplay è però il vero valore aggiunto di Tick Tock, e con questa beta di circa mezz'ora, sicuramente, si ha la possibilità di capire le basi del meccanismo che si deve instaurare tra i due giocatori.

Sono molto curioso di vedere il gioco finito, perché con questa modalità, chiunque può giocare con chiunque altro, basta che possano comunicare verbalmente.

Ad oggi Tick Tock è completamente in inglese e ho quindi dovuto raccattare un altro compagno di giochi, dovendo estromettere (per ora) l'erede a causa della poca dimestichezza con la lingua del Regno Unito. Al di là di questo limite, comunque, Tick Tock si basa su una bella idea, che spero si sviluppi come si deve.

E no, sbirciare nello schermo dell'altro non vale.

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