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Viaggia assieme a noi attraverso il corpo umano con Project Remedium

Viaggia assieme a noi attraverso il corpo umano con Project Remedium

Non so voi, ma gran parte delle mie conoscenze sul funzionamento del corpo umano le devo a Siamo fatti così (o Esplorando il corpo umano, che dir si voglia), ormai leggendaria serie a cartoni animati francese andata in onda in Italia per almeno dieci anni a cavallo fra gli anni ‘80 e ‘90 e poi riproposta più volte anche negli ultimi anni. Per me, anche a distanza di tempo, i globuli rossi continuano ad essere simpatiche creature rubiconde che trasportano ossigeno sotto forma di bollicine nella loro sacca da marsupiale. Ogni volta che ho la febbre, immagino che nel mio corpo ci sia Maestro a ordinare la reazione del sistema immunitario, scatenando orde di pallidi poliziotti col manganello e astronavi che rilasciano droni-anticorpo per cercare di contrastare l’azione di batteri con la faccia da ubriaconi francesi e il naso adunco.

Pochi giochi hanno esplorato un ambiente interessante come quello del micromondo presente nel nostro corpo. Per ovviare a questa imperdonabile mancanza, i ragazzi polacchi di Atomic Jelly stanno lavorando a Project Remedium, uno sparatutto in prima persona ambientato fra cellule, tessuti e batteri dalle forme aliene. Ho potuto provare il loro lavoro in anteprima sotto forma di una demo giocabile di un’oretta.

Villi intestinali. Villi intestinali ovunque!


Cominciamo col dire che già solo l’ambientazione è una boccata di aria fresca, e fa piacere vedere come l’interno del nostro corpo sia stato riprodotto con connotati abbastanza simili al vero, creando in questo modo paesaggi che risultano familiari e profondamente alieni al tempo stesso... a volte, per creare qualcosa di interessante e originale non è necessario guardare particolarmente lontano. Nel gioco si incarna Nano+, un nano-bot, microscopico robot inviato a guarire dall’interno una bambina malata, viaggiando nel suo corpo per sconfiggere batteri e virus vari.

Borderlands nel corpo umano.

A disposizione del robottino ci sono due armi, ognuna assegnata a uno dei due pulsanti del mouse: un fucile a energia e uno al Remedium, miracolosa e futuristica sostanza in grado di curare infezioni e malanni vari. Ora, se mi chiedete quale sia la differenza fra le due armi, non la conosco. Essendo una versione ancora profondamente incompleta del prodotto finale il tutorial non è esattamente molto chiaro su molte questioni, però il gioco promette anche altri tipi di mezzi di attacco nella sua versione finale. In ogni caso, l’approccio seguito da Atomic Jelly è fortemente RPG, con un sistema abbastanza profondo di livelli, upgrade e craft di pozioni per migliorare le nostre caratteristiche ed essere in grado di affrontare nemici sempre più potenti. Particolarmente piacevole, poi, l’introduzione di un rampino in grado di agganciarsi a quasi ogni superficie delle mappe di gioco, che permette a Nano+ di spostarsi velocemente o piombare sui nemici da posizioni tattiche vantaggiose.

Il gioco sembra diviso in macro aree, ognuna dedicata a un organo del corpo umano, e nella demo da me provata bisognava, in maniera quasi profetica, curare un fegato in fase di collasso. C’è anche l’elemento edutainment, con alcuni dei comprimari che rivolgono a Nano+ domande sul funzionamento del corpo umano, cui rispondere per racimolare un pugno di XP in più.

Con le sequenze animate proprio non ci siamo, eh.

Project Remedium è ancora molto rozzo, specie per quel che riguarda il gameplay (comunque già piacevole) e le animazioni dei personaggi, per non parlare della qualità degli intermezzi animati, che hanno una qualità abbastanza agghiacciante. Anche l'interfaccia utente è un po' troppo affollata per i miei gusti ed ero continuamente distratto da tutta una serie di freccette e linee abbastanza inutili. Tuttavia non riesco a non voler bene a questo tentativo di farmi vivere in prima persona un mondo così poco esplorato negli ultimi anni. Fosse anche solo per poter finalmente sparare in faccia a quei maledetti batteri ubriaconi che funestano i miei sogni febbrili da vent’anni a questa parte, e per aspettare insieme il DLC Lo scroto.

Ah, se il progetto vi piace e qualcosa in questo strambo gioco vi solletica, potete dare una mano ad Atomic Jelly partecipando alla loro campagna Kickstarter.

31 è un'adorabile coglionata

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Snake Pass è deliziossso

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