F1 2018 - Più umano, più vero
Ruotate le dita, unite le falangi e sentite come pompa F1 2018!
La nuova Formula Uno di Codemasters riprende tutto il fregno della scorsa stagione e lo affina ulteriormente, in modo mirato e intelligente, senza grandi stravolgimenti all’impianto ludico/fisico/dinamico. Il risultato? Un pacchetto ancora più solido, concreto e avvolgente del già pregevole F1 2017... nonostante il nuovo sistema Halo, ché nelle prime tre o quattro gare sembra di guidare un grosso infradito a 360 km/h, salvo poi farci l’abitudine (o quantomeno disattivare la colonna centrale, grazie all’opzione dedicata).
Il fulcro di F1 2018, manco a dirlo, è la rinnovata modalità Carriera, che si estende su più stagioni e include tutte le auto, le scuderie, i piloti e i circuiti dell’attuale stagione di Formula Uno (tra le novità, arriva il nuovo Paul Ricard, fa il suo grande ritorno Hockenheim e dite "arrivedorci" a Sepang). Non mancano le altre modalità più canoniche, dal gran premio singolo (configurabile in tutto e per tutto) alle immancabili prove a tempo, passando i campionati personalizzati o per il multiplayer online fino a ventidue partecipanti, che introduce le cosiddette “Super License”. In pratica, si tratta di un sistema di valutazione dei piloti in termini di performance e di correttezza, progettato per ritrovarsi a duellare contro i propri simili, piuttosto che contro masnade di barbari di merda.
A grande richiesta, gli sviluppatori hanno reintrodotto anche le auto storiche (una ventina, tutte dotate di un certo fascino), che se da un lato tradiscono qualche approssimazione nella guida (il grosso del lavoro, in fondo, è stato svolto sulle vetture moderne), dall’altro faranno la gioia dei piloti più attempati. Gli eventi, ovvero scenari predefiniti che si rifanno a momenti chiave della stagione in corso o sfide iconiche ripescate dal glorioso passato, saranno pubblicati a cadenza settimanale da Codemasters. Lato contenuti, insomma, c'è tutto, non manca niente.
Il modello di guida del racing game di Codemasters è ancor più versatile, accessibile e (se lo si desidera) impegnativo che mai. La formula “simcade” è pienamente godibile, caratterizzata da un sistema fisico perfettamente credibile, gratificante e mai indomabile e/o frustrante. Chiaramente, ogni aspetto (dalla fisica agli aiuti elettronici) è completamente scalabile, in grado di coinvolgere ed entusiasmare chiunque, dal patito puntalcazzista® del grande circus allo zotico che decide di guidarlo per mero passatempo con il controller, il cambio automatico e le traiettorie dinamiche, tanto luminescenti quanto prive di dignità.
L’estasi suprema che è propria della guida delle monoposto, naturalmente, avviene bordo di un playseat corredato di tutto punto, con tanto di volante (dedicato alla F1) e pedaliera.
Ovviamente, senza aiuti e senza un cazzo (controllo di trazione e ABS su tutti).
Le sensazioni al volante non si discostano poi troppo dall’ottimo risultato fatto segnare lo scorso anno (facciamo che il 90% di quel feeling è ancora tutto qui), grazie ai nuovi pesi maggiorati, ai gommoni esagerati e a quel grip (sia meccanico che aerodinamico) da dosare/domare con sommo godimento. Ma quest’anno c’è di più, c’è persino di meglio, un nuovissimo 10% ripieno di squisita bontà! Gli sviluppatori hanno infatti ottenuto miglioramenti tangibili su tre aree specifiche: gestione delle gomme, fisica delle sospensioni (in particolar modo in relazione ai cordoli) e sistema di recupero dell'energia (ERS, solo accennato nelle precedenti iterazioni).
Grazie allo studio di nuovi dati telemetrici, Codemasters è riuscita a riprodurre e simulare con maggiore accuratezza la temperatura interna degli pneumatici (oltre a quella del battistrada). Ciò si traduce nella necessità di una guida ancora più strategica (e possibilmente oculata, ponendo estrema attenzione ai cordoli o alla gestione di accelerazioni e frenate), per evitare di portare ben presto le gomme fuori dal range ottimale di utilizzo. A questo si aggiunge il lavoro effettuato sulle sospensioni, che ora si dimostrano ben più reattive (e scorbutiche) sui cordoli rispetto al 2017. Basta “tagliare” un po’ troppo l’uscita dalla Ascari a Monza per rendersene conto... e finire in testacoda bestemmiando di sana gioia!
La ciliegina sulla torta strategica è data dalla nuova gestione (finalmente) dell’ERS, ovvero il sistema che permette di immagazzinare energia dalla frenata e dal recupero del calore generato dagli scarichi: il giocatore può decidere se puntare alla performance “tutto e subito”, per non perdere il contatto con le posizioni di testa, oppure al risparmio tattico, scegliendo tra sei mappe richiamabili in qualsiasi momento.
Tra zone DRS, differenti miscele di carburante, safety car/soste ai box da sfruttare a proprio vantaggio e power unit da gestire in modo ottimale, F1 2018 risulta un racing game più strategico che “di pancia”, un (quasi) simulatore nel quale la corretta configurazione dei tasti del volante diventerà assolutamente fondamentale e il successo sarà strettamente legato a una sapiente amministrazione tattica delle risorse a propria disposizione.
Nella modalità Carriera, dunque, sarà cruciale ogni singola sessione di testing, per guadagnare punti risorsa da spendere nella progressione di affidabilità generale, telaio, aerodinamica e motore. Gli alberi di specializzazione della ricerca sono ora caratterizzati dalla cosiddetta "fog of war", che dona all’esperienza il brivido dell’incertezza, assieme ai cambi di regolamento tra una stagione e l’altra, che potrebbero invalidare il lavoro compiuto su determinati aspetti della propria vettura.
L’ennesima spolverata di strategia è data dalle interviste al termine di ogni sessione del weekend, che finiscono per condizionare (in positivo o negativo) i tempi di consegna dei nuovi sviluppi, oltre a incidere sui parametri di spettacolarità, sportività, reputazione con le altre squadre, aspettative del team, nuovi contratti, sponsorship. Ponderatezza nelle risposte, insomma, o si diventa spocchiosi come Hamilton.
Guidato su una normalissima PlayStation 4, F1 2018 mette in mostra una maggiore pulizia grafica rispetto all’edizione precedente, senza mai (e dico mai) mostrare il fianco a problemi tecnici di sorta. La sensazione, tuttavia, è che l’EGO Engine abbia qui espresso il massimo del suo potenziale, con buona pace dei suoi svariati/troppi anni sul groppone. Per il 2019, sarebbe lecito attendersi il passaggio a un nuovo motore grafico, magari in grado di supportare PlayStation VR!
Difettucci dell'edizione 2018? Beh, l’intelligenza artificiale non fa gridare al miracolo, ma neppure fa ribrezzo. È combattiva quanto basta, impegnando il giocatore con sorpassi tutto sommato corretti e un passo (al 100% della difficoltà) degno di un professionista della disciplina. I contatti tra le vetture generano ancora troppi pochi danni (come l’anno scorso) e… vediamo… l’assenza del supporto VR, dell’infradito ne abbiamo già parlato... direi che è tutto qui.
Codemasters conferma che questa è senza dubbio la strada giusta/ideale per riprodurre nella maniera più efficace e godibile il grande circus della Formula Uno virtuale. F1 2018 non stravolge l’ottimo lavoro svolto nell’edizione 2017, ma lo perfeziona ulteriormente, aggiungendo ancora più qualità, strategia, adrenalina e... frechete a go-go!
Ho ricevuto F1 2018 da Koch Media in copia fisica e l’ho guidato (e continuerò a farlo ancora a lungo, almeno fino all’edizione 2019, inanellando campionati su campionati) su PlayStation 4, con il mio fidato Thrustmaster T300 Ferrari Integral Racing Wheel Alcantara Edition. Sessanta frame al secondo stabilissimi, si guida che è un vero piacere. F1 2018 è disponibile anche su PC e Xbox One. Ah, come al solito, se acquistate il gioco (o qualsiasi altra cosa) su Amazon passando dai seguenti link, una piccola percentuale di quello che spendete andrà a noi, senza alcun sovrapprezzo per voi. Se volete procedere su Amazon Italia dirigetevi qui, se preferite Amazon UK puntate qui.