Outcazzari

Hunger Games sui vostri tavoli

Hunger Games sui vostri tavoli

Questo articolo fa parte di una "cover story" che abbiamo voluto dedicare all'uscita mondiale di The Hunger Games, film dal notevole successo ispirato a una serie di libri dell'americana Suzanne Collins. Cinque articoli per cinque giorni, in cui vi racconteremo tutti gli aspetti di quello che è già un nuovo fenomeno mondiale. In attesa che il film arrivi in Italia il primo maggio.

Praticamente di qualsiasi film o libro di successo vengono pubblicati anche i relativi giochi da tavolo: peccato che nella maggior parte dei casi la qualità di queste meraviglie in cartone e plastica sia molto, molto scarsa. Nel caso di Hunger Games, la licenza di libro e film è saldamente nelle mani di Wizkids, importante produttore produttore americano particolarmente noto per le sue serie "Clix" (giochi di miniature collezionabili) e molto attivo sul fronte delle licenze, avendo già lavorato con titoli come Halo, i fumetti Marvel, BattleStar Galactica e Il Signore degli Anelli, solo per citarne alcuni.

Wizkids ha pubblicato ben tre giochi da tavolo ambientati nei cruenti giochi descritti da Suzanne Collins e manco a dirlo nessuno è stato pubblicato in lingua italiana, sebbene tali boardgame siano comunque facilmente reperibili su Ebay o nei negozi online. In caso vi venga dunque il prurito di sedervi attorno a un tavolo per visitare i Dodici Distretti o impersonare un concorrente degli Hunger Games, ecco qui per voi una lista dei relativi boardgame. Partendo da...

The Hunger Games: Training Days

Pubblicato nel 2010 e basato unicamente sui libri (il film era ancora di la da venire), questo boardgame per 2-6 giocatori si presenta come un massiccio gioco piuttosto ricco di materiali: plancia, carte, numerosi segnalini in cartone più ovviamente manuale e persino un grosso poster promozionale. Con una certa sorpresa però, il gioco in questione NON riguarda gli Hunger Games stessi, bensì simula le fasi precedenti ai giochi, quando i Tributi (ragazzi prescelti per partecipare al massacro dei Giochi) cercano di attirare le simpatie degli abitanti di Capitol City per ottenere tributi. Ed è proprio la ricezione dei tributi stessi il fulcro dell'azione di gioco e lo scopo ultimo della partita. Training Days simula dunque i tre giorni precedenti ai Giochi e vede i giocatori impegnati a giocare carte "impegno" (effort) su una serie di carte obiettivo pescate a caso. Una volta che un giocatore ha assegnato ad una carta-obiettivo la giusta quantità di carte Effort può ottenere i punti relativi, che a fine partita decideranno il vincitore. Una meccanica molto semplice che viene vivacizzata da una serie di eventi speciali e abilità differenziate di alcune carte ma che resta comunque governata dalla fortuna nella pesca delle carte. Per i non-anglofili c'è da segnalare una certa quantità di testo in inglese sulle carte Evento. In definitiva, di certo non un ottimo esempio di boardgame basato su Hunger Games: meglio lasciarselo alle spalle e procedere spediti verso il prossimo.

The Hunger Games: District 12 Strategy Game

Sempre pubblicato dalla Wizkids ma stavolta per 2-4 giocatori, District 12 Strategy Game è il primo dei giochi basati sul film di Hunger Games anziché sui libri e come tale risulta ricco di immagini prese dalla pellicola stessa. Anche in questo caso siamo di fronte ad un boardgame completamente non-cruento, il che ci pone di fronte ad una chiara realtà: Wizkids, produttore particolarmente rivolto ai teenager, non produrrebbe MAI un boardgame in cui dei ragazzi devono massacrarsi, a costo di snaturare il materiale originale. Ecco dunque che in questo secondo gioco da tavolo impersoniamo gli abitanti del dodicesimo distretto impegnati a cercare di sopravvivere commerciando, cercando cibo ed evitando di dover fare uso delle temibili Tesserae - bonus di cibo che però aumentano le possibilità di venire selezionati per gli Hunger Games. Niente combattimenti, dunque, per quello che tutto sommato è un semplice gioco di gestione risorse. I personaggi dei giocatori vengono differenziati all'inizio della partita con l'assegnazione di un semplice "potere speciale" e c'è una buona competizione diretta relativa all'ordine in cui i giocatori possono effettuare le varie azioni. Il regolamento è ben scritto e la componentistica è valida, sebbene non particolarmente chiara. La quantità di testo inglese sui componenti è tutto sommato ridotta e preparando delle semplici traduzioni è possibile giocare anche con persone che non comprendono tale lingua. Sorprendentemente, Hunger Games: District 12 Strategy Game è un boardgame realizzato abbastanza bene, che può piacere anche a chi di solito gioca con titoli reputati "da esperti" e che risulta anche piuttosto veloce dal momento che una partita in quattro può durare meno di un'oretta.

The Hunger Games: Jabberjay Card Game

Terminiamo l'analisi dei boardgame targati Hunger Games con quello che forse è il migliore della tripletta. Lo snello Jabberjay Card Game è composto semplicemente da un mazzo di 67 carte e permette di giocare con gruppi composti da due a ben dodici partecipanti, sfruttando due differenti set di regole (per 2-4 giocatori e per 5-12). Lo stile di gioco è quello dei ruoli segreti, tipico di Lupus In Tabula o del recente (e validissimo) The Resistance. È proprio quest'ultimo gioco che viene maggiormente in mente affrontando una partita a Jabberjay Card Game, dal momento che alcune meccaniche sono davvero molto simili, a partire dall'assenza di un moderatore che gestisca la partita. Nuovamente edulcorato il tema, stavolta in modo davvero spudorato dal momento che i giocatori eliminati non muoiono ma vengono semplicemente "mandati via". Tant'è, all'inizio della partita vengono assegnati ai giocatori dei ruoli segreti: alcuni rappresentano personaggi del film provenienti dai Distretti, altri sono invece generici cittadini di Capitol City. Lo scopo dei giocatori dei Distretti è riuscire ad eliminare due giocatori di Capitol City, mentre questi ultimi vincono se riescono a scoprire l'identità degli appartenenti alla squadra dei Distretti. Da notare che durante la prima fase di gioco c'è un'operazione di identificazione che permette ai giocatori dei Distretti di riconoscersi, così da poter cooperare (mentre i giocatori di Capitol City ignorano le identità degli altri partecipanti). Il gameplay prevede l'assegnazione ai giocatori di carte che ne alterano lo status, passandolo da "Ignored" a "Exposed" (o eventualmente "Hidden", a seconda dei casi). L'assegnazione degli status comporta tutta una serie di eventi che portano alla rivelazione del ruolo dei giocatori o alla sconfitta di certi partecipanti, secondo un set di regole ben scritto che si impara davvero in pochi minuti. Considerato anche il costo contenuto - circa dieci dollari - questo card game è un acquisto consigliato sia ai patiti di Hunger Games (materiale con cui purtroppo il gioco stesso ha poco a che spartire), sia per coloro che apprezzano i giochi di cooperazione, ruoli segreti e tradimenti. Tra l'altro, la limitata quantità di inglese sulle carte lo rende facilmente fruibile per chiunque, a patto di tradurre il regolamento.

Gli articoli che compongono la cover story:
I romanzi
Il videogioco iOS
I boardgame
Altre opere tematicamente vicine
Il film

Campionati di Pokémon 2012: dai Nazionali ai Mondiali

Outcast Show Live - Rivedi la diretta!