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La Lost Cave di Bubble Bobble

La Lost Cave di Bubble Bobble

L'11 dicembre del 2008 moriva Fukio Mitsuji, l'uomo che ha regalato al mondo Bubble Bobble. Un gioco magico, mistico, quasi esoterico, con una grafica da amare e un mondo di segreti, visibili e non. Era bello dentro, motivo per cui il tempo è stato clemente con lui, facendolo invecchiare con grazia e mantenendo intatta la sua poesia, anche a distanza di venticinque anni. È stata una vergogna che i siti di videogiochi, sempre pronti a pubblicare notizie inutili sui preorder bonus degli sparatutto, non abbiano speso una parola per celebrarlo. Ma mentre il mondo mainstream non ha gli occhi per riconoscere i veri eroi, i videogiocatori hanno espresso il loro affetto: alcuni l'hanno fatto con un post su un forum, altri con un'elegia su un blog. Andrea “Bisboch” Babich e Aladar hanno fatto le cose più in grande. Molto più in grande. Follemente più in grande.

L'antefatto è che buona parte delle conversioni domestiche di Bubble Bobble (per MSX2, NES, Game Boy e Master System) furono curate direttamente da Taito, che le arricchì con alcuni livelli diversi creati appositamente dagli allievi di Fukio Mitsuji, che nel frattempo aveva deciso di darsi all'insegnamento per “piantare gli alberi” del futuro del game design. Andrea Babich ha pensato di raccogliere questi livelli apocrifi, selezionando i migliori e infilandoli nella versione originale, quella del coin-op. Nasce così The Lost Cave, un romhack che va ad agire direttamente sull'originale di Bubble Bobble, quello rippato dalla PCB da sala di Taito (che potete giocare legalmente acquistando una delle tante collection uscite negli ultimi anni). Aladar, già autore di un emulatore di PC Engine, ha disassemblato il codice, dando a Bisboch gli strumenti per intervenire pressoché su tutto. Già, perché Bubble Bobble, come Optimus Prime, è more than meets the eye. I livelli non sono composti soltanto dalle piattaforme colorate, ma anche da un dedalo di frecce invisibili che guidano i movimenti delle bolle, e dai parametri che ne regolano la velocità di movimento e lo scoppio. Già così, il lavoro di conversione svolto ha dell'incredibile, anche perché in molti casi, come nei livelli per Game Boy, è necessario riarrangiare le note del game design in modo che non soffrano nel passaggio di piattaforma. Ho giocato a una versione “alpha” della patch, con alcuni livelli ancora da rifinire e altri da invertire di posto con altri, ma il risultato, già così, è deliziosamente spiazzante. È Bubble Bobble, il gioco che ho amato e venerato negli ultimi ventisei anni, ma è nuovo e diverso. Il gameplay è ovviamente lo stesso, ma tutto il resto cambia. È un'acris iunctura tra la familiarità di un gioco adorato e lo spaesamento dato da figure e strutture inaspettate.

Infatti, sin dal primo livello si capisce che Babich non si è limitato a riprodurre i livelli, ma è anche intervenuto su tutti gli altri aspetti di Bubble Bobble. L'esempio più evidente è rappresentato dai bonus, sostituiti con altri cibi e oggetti tratti dalla versione Game Boy, ma andando oltre, si scopre che proprio tutto è al posto giusto. L'originale racchiudeva dei segreti che si rivelavano solo ai giocatori più abili, e altri che invece venivano tramandati oralmente nelle sale giochi. E non solo: sotto il cofano si muoveva un inferno di statistiche, che governava in modi imperscrutabili la generazione degli item, mascherando l'ordine con il caso. Ecco, non voglio dirvi né come né perché, ma sappiate che anche sotto questo profilo la vera essenza di Bubble Bobble è stata preservata. In The Lost Cave ci sono segreti da scoprire, codici da inserire, schermate da decifrare, e praticamente nulla è rimasto uguale alla rom originale. Pur avendo seguito il progetto da vicino con i racconti di Andrea, io stesso non avevo idea di quanto fosse profonda questa caverna. Non me l'aspettavo. È un lavoro incredibile, con una scintilla di follia, che, nonostante le apparenze, è tutto fuorché un'operazione nostalgia. È un incredibile esercizio di game design, un atto artistico, nonché il migliore monumento digitale che Fukio Mitsuji avrebbe potuto desiderare.

Ho ricevuto una versione alpha della patch direttamente dal pregevole autore, dopo averlo tampinato per mesi chiedendogli quando avrebbe completato l'opera. Mi rendo conto che, essendo amico di Bisboch, non ho modo di convincervi che questo articolo sia imparziale. Credeteci o meno, ma quel che ho scritto è tutto dal punto di vista di un fan del game design innamorato di Bubble Bobble, non di un amico. Il fatto che sia molto orgoglioso è tutto un altro discorso.

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