Outcazzari

La "E" di "WipEout" si scrivE maiuscola

Oltre che rivelarsi un atteggiamento prevalentemente italiano, lamentarsi sempre di questo, di quello e pur anche degli estenuanti tempi di caricamento di WipEout 2048 ha ben poco senso: trenta secondi non bastano neppure per cercare sul vocabolario la parola "sinestesìa", salvo poi capire da sé che la definizione non c'azzecca un emerito cacchio col racing game di Studio Liverpool. Il termine esatto, d'altra parte, è "sinestèsi", da intendersi come benefica risultante di un codice infallibile, che sovrespone il pilota a rapidissime sequenze di colori psichedelici, esplosioni luminescenti e musiche da fortissimo scompiglio mentale. "Sinestèsi", per l'appunto, che sarebbe stata senz'altro ancor più vigorosa, travolgente e mesmerizzante, se WipEout 2048 avesse fatto sfoggio dei famigerati sessanta fotogrammi al secondo, piuttosto che procedere solamente ai trenta. Ma va bene lo stesso. L'ultimo dello Studio Liverpool merita un'attenzione assai particolare, baideuèi: nella datazione del suo titolo è scritta la genesi del racing game migliore al mondo, sempre capace di trascendere il proprio genere d'appartenenza, la droga e certe volte anche sé stesso.  

Fatte le debite proporzioni, WipEout 2048 si mostra inconfutabilmente più in forma del tandem Pure/Pulse (la pulizia grafica e l'ampia diagonale dello schermo di PS Vita gratificano il colpo d'occhio), eppure risulta ludicamente meno appagante dei due su UMD, per non parlare poi dell'eccelsa e ben equilibrata versione HD. La rinnovata ampiezza dei suoi dieci tracciati (per cinque scuderie) e l'ambientazione marcatamente metropolitana (le piste mostrano evidenti i segni e la segnaletica di una civiltà recentemente passata), ad esempio, non fanno che scombussolare i nano-riflessi del Pure-ista, che nella ricerca del giro perfetto alzava il muso del Feisar per sentirlo grattare sulle strettissime barriere. Nel 2048 (e negli anni a venire, lungo i quali si sviluppa l'Anti-Gravity Racing Championships), invece, conviene quasi tenerlo schiacciato giù, procedendo approssimativamente alla massima velocità, tra interminabili pieghe voltastomaco e ampissime chicane, che adesso vantano respiro tutto nuovo e diverso, oltre che un pungente odore di hovercraft abbrustolito. In altre parole - e soprattutto nel rocambolesco Combat Mode - WipEout 2048 assomiglia a una grande, serrata, persistente, brutale, convulsa, esplosiva e più che mai aleatoria guerriglia a mille all'ora, come non se ne vedevano dal 1995. Si finisce, allora, a setacciare con la coda dell'occhio le vie d'accesso per gli innumerevoli percorsi alternativi, riversando sui nemici e sul tracciato ogni armamento racimolato attraverso i rinnovati pad luminosi (verde per i bonus difensivi e giallo per quelli offensivi), come se non vi fossero un domani o tutti gli altri WipEout prima/dopo di lui. Con WipEout 2048, in buona sostanza, il trip da perfect lap sbiadisce sensibilmente, laddove posto dinanzi al vorticoso turbinio dei nuovi sentimenti positivi che ora investono il giocatore, quali odio, rabbia, collera, fervore, sangue agli occhi e fortissima blasfemia.

 

A patto di cimentarsi in gara sfruttando il sistema di controllo più tradizionale che c'è - ovvero quello denominato "WipEout", forte dell'efficace stick analogico di PS Vita e degli efficacissimi aerofreni sui due tasti dorsali (inclinare la console per sterzare e carezzarla sul touch pad posteriore per dare gas è esperienza da provare una volta e poi mai più) – l'appeal restituito al giocatore è catalogabile come roba d'elevatissima qualità, assolutamente accessibile per i neofiti, eppure assai avida d'infallibili riflessi e dedizione sui comandi. A cosa mai possa servire non ancora si sa bene, ma WipEout 2048 vanta addirittura il cross-play con gli utenti di WipEout HD su PlayStation 3, oltre alle sfide singole in multiplayer. La campagna online, invece, è senza dubbio foriera di critiche e appunti: strutturata come una serie di eventi successivi (a loro volta racchiusi in diverse "annate"), è dettata da regole preimpostate e oltretutto immodificabili. La pregevole (ma fastidiosa per chi siede accanto al giocatore e legge un buon libro) colonna sonora risolleva il morale sensibilmente sconfortato, forte dei remix di 14 tracce di The Prodigy, The Chemical Brothers, Orbital, Underworld, Future Sound of London e tutta altra gente di un certo livello. Manco a dirlo, i menu di gioco, l'interfaccia grafica e tutto il design che c'è (specie in modalità Zona, con tanto di bitmap/pixel art e cosette del genere sfizioso) spaccano il culo ai passeri, se così si può dire. Giocateci a rotta di collo e imparatelo a memoria, come preghiere o poesie: solo allora WipEout 2048 saprà sbocciarvi tra le mani in tutto il suo splendore.

 

Non è quella mirabolante killer application che ci si sarebbe potuti aspettare, ha i caricamenti troooppo lunghi (buongiorno Italia, buongiorno Maria...), poi va solo a trenta frame al secondo e, a dirla tutta, risulta addirittura eccessivamente bellicoso per gli amanti del perfect lap. Ma è pur sempre il nuovo WipEout: fatevelo piacere per dedizione, oppure acquistate Rayman Origins.

 

Voto: 7,5
Meglio Journey che male accompagnati

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È arrivato l'opinionista - Episodio 1